IL MEGLIO DELLA SETTIMANA27 agosto 2013 L’obbligatorietà dell’azione penale genera mostri; il più colossale, e vergognoso, dei quali – che ha, di fatto, trasformato la nostra Repubblica in una Repubblichetta delle banane nelle mani di caudilli in toga – è la distinzione, che una parte della magistratura fa, quando apre un fascicolo su qualcuno, fra “chi non sapeva”, che è ontologicamente non colpevole (innocente in se stesso), e chi “non poteva non sapere”, che è teoricamente colpevole (per deduzione accusatoria). Leggi ancheMario Monti spiega al Foglio la sua visione della pacificazione - SoaveL’ipocrisia della sinistra manettara che fischietta di fronte alla lezione pacificatrice di Napolitano - RanieriGiustizialisti sottotraccia. Come il Pd è riuscito a diventare vulnerabile sulla storia della decadenza del Cav. di Piero Ostellino
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30 agosto 2013 Dispiace dirlo, ma ho passato tutta l’estate nella redazione di Repubblica. Mi sono trovato benissimo. Sono stato assunto da Michele Serra. Il patto era questo: lui mi faceva tornare al programma “Che tempo che fa” di RaiTre, io dovevo fare la spia su tutto quello che sapevo sul Foglio: come mai scrive Pio Pompa, chi c’è dietro gli articoli di Carlo Rossella, se so di pubblicità occulte fatte tramite la rubrica “Innamorato fisso”, come mai Daniele Raineri è così ben informato sul medio oriente, eccetera. Ho detto tutto, anche autoaccusandomi di reati di cui non ero indagato. Loro a quel punto si sono fidati: come pentito di giornalismo ero attendibile.
| di Maurizio Milani | |
![per abbonati]() 30 agosto 2013 Stavolta il Papa e i vescovi non possono dire: chi sono io per giudicare? A Parigi, una capitale d’Europa, il ministro dell’Istruzione pubblica o Education nationale, Vincent Peillon, ha introdotto nella scuola una aperta liturgia della scristianizzazione che fa centro, e non poteva essere diversamente, sulla guerra dichiarata alla chiesa cattolica. La retorica della laicità è una vecchia amica della cultura politica post rivoluzionaria in Francia. Ma le retoriche sono suffragate da leggi, che creano comportamenti, riflessi condizionati, obblighi e sanzioni contro i trasgressori. MeottiL’abracadabra del politicamente corretto - Un manifesto neolaicista per la scuola francese
| di Giuliano Ferrara | |
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