IL FOGLIETTO QUOTIDIANOEdizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara | |||||||||
OGGI IN EDICOLAPrima paginaReferendum per l’agibilità politicaMeglio un Cav. idealista che imputato. Per tutti. F.to Strik LieversQuote azzurreLa rivoluzione dei padri fifty-fifty, disposti anche al cambio di stagione (astenersi ossessivi)Seconda paginaE’ sempre meglio un radicale in casa (berlusconiana) di un pm all’usciodi SdmEditorialiVe la do io la destraScalfari e l’eterna illusione liberal di modellarsi l’avversario ad placitumAnalisiPerché la Borsa tedesca preferirà la vittoria della MerkelLe previsioni degli analisti di banca sull’andamento post elettorale dei listini. Per ora la cancelliera trasmette sicurezzaInsertiSul fronte della guerra sirianaGli jihadisti non combattono in prima linea contro il regime di Assad: approfittano delle vittorie dei ribelli. Le forze moderate sono la maggioranza, per oraPer abbonarsi: Vuoi leggere il quotidiano online o poterlo scaricare sul tuo computer? Abbonati ora! | OGGI ONLINE
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Article 2
Il 9 settembre l’Amministrazione Obama chiederà al Congresso di approvare il testo di una Autorizzazione per l’uso della forza militare (Authorization to use Military Force, d’ora in poi: Aumf). Se approvata nella sua interezza, darà alla Casa Bianca poteri amplissimi, che vanno molto al di là degli strike limitati di cui si è parlato finora. Nel testo originale dell’Aumf non c’è nessun limite specifico sull’identità dei bersagli e questo vuol dire che il presidente Barack Obama potrà bombardare non soltanto l’esercito di Bashar el Assad, ma anche fazioni dei ribelli siriani, se per esempio sono in possesso di armi chimiche o stanno per entrarne in possesso.
Franco Coppi, il suo grande avvocato, non esclude che Silvio Berlusconi possa chiedere la grazia, ma lui, chiuso nella dimora di Arcore e confortato dall’altro avvocato, Niccolò Ghedini, si confessa con amici e parenti dicendo che non vuole chiederla. Ma chissà. La diplomazia è al lavoro e ieri sera, con lui, gli avvocati hanno parlato a lungo dell’ipotesi di chiedere un atto di clemenza al Quirinale. D’altra parte, fra i tanti pensieri che gli passano per la testa in queste ore incerte, c’è anche l’intima consapevolezza che i suoi guai giudiziari, la decadenza dal Senato, e persino gli arresti domiciliari, sono come certi veleni che spesso rompono il vetro che li contiene.↧