IL MEGLIO DELLA SETTIMANA11 settembre 2013 Una ventata di mentalità totalitaria vestita di politicamente corretto sta distruggendo il sistema dell’istruzione che ha governato l’occidente per un paio di secoli: non più creazione di conoscenze e cultura come strumenti di libertà dell’individuo, ma meccanismo standardizzato per plasmare gli individui entro ideologie preconfezionate. Certo, il mondo è complesso, standardizzare è difficile, le differenze nazionali persistono, pur indebolite, e Giulio Meotti (“L’abracadabra del pol. corr.”, il Foglio, 29 agosto) ha bene descritto la realtà francese, le sue inveterate tendenze laiciste e giacobine.
| di Giorgio Israel | |
11 settembre 2013 “Perché i giudici perseguono i deputati di certi partiti più che quelli di altri partiti?”. Sembra la tipica domanda che da vent’anni sentiamo nei talk-show, al bar. Così come sembra di aver già sentito milioni di volte anche la risposta: “L’affiliazione politica dei giudici italiani influenza in modo significativo la decisione di perseguire certi partiti più che non altri e l’attività giudiziale è anche influenzata dai conflitti dentro il Parlamento”. Per la politica italiana è il tema polemico cruciale da almeno tre decenni. Ma lo si può anche affrontare in modo asettico, con i mezzi della statistica e dell’analisi comparata e con il supporto di una solida bibliografia scientifica.
| di Maurizio Crippa | |
12 settembre 2013 Ratzinger voleva che la ragione diventasse più grande e meglio capace di percepire il suo limite, che è il mistero. L’Io e le sue voglie sono l’irrazionale moderno onnipotente, il Relativismus con i suoi profili filosofici ed etici. Papa Francesco scrive a Scalfari, che gli aveva chiesto lumi sulla salvezza per un non credente, rassicurandolo: la verità cristiana è una relazione, e alla fine quel che decide è l’amore di Dio per noi e attraverso di noi, insomma la coscienza.
| di Giuliano Ferrara | |
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