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Channel: Roberto Abraham Scaruffi
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Renzi non ha le palle eCDB non ci capisce un cazzo.Comprato ed imposto da CDB come suo fantoccio, il Renzotto finisce triturato dall'apparato ex-PCI che lo integra nel solito partitone togliattiano-compradoro corrotto ed oscurantista [per questo piace ai suoi padroni anglo-americani e tedeschi], e che punta solo ad autoconservarsi

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IL FOGLIETTO QUOTIDIANO

Edizione breve del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara

OGGI IN EDICOLA
PRIMA PAGINA

Sacrifici umani

Nella stanza (e nella testa) di Cottarelli, il manager che deve ghigliottinare la spesa pubblica

Non è vero, come dite, che non abbiamo fatto un tubo

di Fabrizio Saccomanni
SECONDA PAGINA

Ripassino per Prodi su come andarono davvero le cose tra lui e Cuccia

di Giorgio La Malfa
EDITORIALI

Vespa e Cazzullo, panettone e pandoro

Che cosa hanno in comune i due libri più pregiati del Natale
INSERTI

Maledetti baroni - La Tolkieniana di Edoardo Rialti

L’insofferenza di Tolkien per lo studio fine a se stesso di chi non sa comunicare nulla

Con chi ci tocca trattare

America e Arabia Saudita hanno ripreso i contatti con i ribelli fondamentalisti-ma-non-di-al Qaida
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Se Matteo non taglia la testa del Re

Il caso Renzi. Cavalcata ambiziosa di un trentenne, espulso dagli apparati e ora plebiscitato da un popolo elettore. Tutto è pronto per integrarlo, disossarlo. Non può eterodirigere il sistema, deve romperlo
Il caso Matteo Renzi è questo, e ci riguarda tutti, specie ora. Nasce alla scena pubblica con uno strappo. Si prende Firenze a furor di popolo contro i boss del partito. Trasforma sé stesso, con i suoi trentott’anni, in un programma di rottamazione, espressione sgradevolmente violenta ma persuasiva, del vecchio personale politico del centrosinistra e del Pd. Predica l’avvento dei trentenni alla guida del paese, per cambiarlo con idee e pratiche radicalmente nuove.
Segni Signori della Corte, io vi accuso
di Giuliano Ferrara
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Draghi e l’euro tra incubo giapponese e sogno americano

Buona notizia: l’Eurozona è oggi in una situazione migliore di quella che, alla fine degli anni 90, condannò il Giappone a una stagnazione lunga oltre un decennio. Lo ha detto ieri Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea. Cattiva notizia, che emerge invece dalle stime pubblicate dagli economisti della Bce: l’Eurozona continua ad arrancare rispetto agli Stati Uniti, dove adesso la ripresa è addirittura più vigorosa del previsto. Draghi è intervenuto pubblicamente, subito dopo l’ultima riunione dell’anno del Consiglio direttivo di Bce, esordendo sorridente di fronte alla stampa alla quale ha rivolto i suoi personali auguri per il Natale e il Capodanno in arrivo.
di Marco Valerio Lo Prete

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