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Channel: Roberto Abraham Scaruffi
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Newsletter del 06 giugno 2014
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Il dilemma dei detriti spaziali

Dagli inizi dell’era spaziale, negli anni cinquanta del Novecento, lo spazio intorno alla Terra si è popolato di un numero sempre crescente di oggetti artificiali, tra satelliti operativi o dismessi e detriti di varia origine. Con l’aumento dei lanci – ogni anno entrano in orbita circa 100 nuovi satelliti – aumentano le probabilità di collisioni, che provocano a loro volta nuovi frammenti e quindi nuovi rischi. Quantificare il problema, costruendo modelli affidabili delle probabilità di collisione e delle conseguenze dei frammenti in orbita, incontra seri ostacoli legati a diversi fattori di incertezza. Tuttavia, il ruolo dei satelliti nell’economia mondiale e nella vita quotidiana sta stimolando varie iniziative per mitigare il problema, che richiedono però un impegno di collaborazione internazionaleleggi l'articolo »
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La prima luce delle stelle

Le stelle e le galassie più antiche non somigliavano a quelle che osserviamo oggi. Gli astronomi stanno andando all’indietro nel tempo per comprendere come si siano formati i primi oggetti dell’universo. L’interesse si concentra in particolare sulla causa della cosiddetta reionizzazione dell’universo, il processo in cui gli atomi di idrogeno neutro diffusi nel cosmo furono fatti a pezzi dalla luce. Le osservazioni e le simulazioni al computer indicano che gli oggetti responsabili della reionizzazione potrebbero essere stati stelle con una massa milioni di volte maggiore del Sole o getti di gas espulsi da colossali buchi nerileggi l'articolo »
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L'ascesa del predatore umano

Si discute da anni su come e quando siano iniziate, e quanto siano state importanti nell’evoluzione, le attività di caccia degli esseri umani. Recenti analisi condotte su anatomia umana, strumenti litici e ossa di animali stanno contribuendo a colmare le nostre lacune su questo fondamentale mutamento nelle strategie di sopravvivenza. Queste evidenze indicano che l’origine evolutiva della caccia è assai più antica di quanto molti abbiano ritenuto, e che il suo impatto sulla successiva evoluzione umana è stato profondoleggi l'articolo »
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Il segreto spirituale della storia del calcolo

Nel XVII secolo Bonaventura Cavalieri ipotizzò che ogni piano sia composto da un numero infinito di rette, e ogni solido da un numero infinito di piani. Questi «indivisibili» si potevano sfruttare, disse, per calcolare lunghezze, aree e volumi, un passo importante sulla strada del calcolo integrale moderno. Lo svizzero Paul Guldin dissentì, criticando gli indivisibili come illogici. Ma i due discussero per ragioni diverse rispetto a quelle puramente matematiche. Erano membri di due ordini religiosi con nomi simili ma filosofie molto diverse: Guldin era un gesuita e Cavalieri un gesuata. Guldin credeva nell’uso della matematica per imporre una rigida struttura logica su un universo caotico, mentre Cavalieri era più incline a seguire le proprie intuizioni per capire il mondo nella sua complessitàleggi l'articolo »
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Huntington, storia di un gene antico

È causata da una mutazione che aumenta in un gene la frequenza di una particolare sequenza di nucleotidi ripetuti oltre una soglia critica. Numerosi studi hanno permesso di ricostruire la storia evolutiva del gene dell’Huntington, che ebbe inizio 800 milioni di anni fa in un’ameba pluricellulare e che arriva fino ai giorni nostri in diverse specie. I risultati suggeriscono, inoltre, che la malattia sarebbe una conseguenza indesiderata del processo evolutivo, e che la variabilità della particolare sequenza di nucleotidi osservata nelle diverse specie sarebbe evolutivamente vantaggiosa, visto che il gene Huntington sano ha un ruolo importante nello sviluppo del sistema nervoso centraleleggi l'articolo »
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Meduse e cittadini

L’impatto delle meduse su ecosistemi e attività umane, dalla pesca alla produzione di energia, è ormai noto. Ma sono ancora pochi i ricercatori che si occupano di questi organismi e dei loro simili che fanno parte del cosiddetto microzooplancton gelatinoso. Il progetto italiano Occhio alla medusa coinvolge nello studio di questi organismi e affini nel Mediterraneo anche i cittadini, i quali, grazie alla possibilità di inviare segnalazioni e immagini in tempo reale, sono protagonisti della ricerca. Iniziato nel 2009, questo progetto di citizen science è considerato globalmente come quello di maggior successo nell’ambiente marino. Uno dei risultati più recenti è stata la scoperta di una nuova specie di medusa, Pelagia benovici, segnalata nel golfo di Venezia e in quello di Triesteleggi l'articolo »
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Le Scienze n.550

In edicola dal 3 giugno

L'editoriale:
Lo spettro di Malthusleggi l'articolo »
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Il contagio emotivo corre su Facebook

Sui social network le emozioni, sia positive sia negative, passano efficacemente da un utente all'altro attraverso la semplice visualizzazione dei messaggi, influendo sul tono degli interventi successivi. E' la prima volta che si riesce a dimostrare sperimentalmente che il fenomeno del contagio emotivo avviene anche attraverso il puro linguaggio scritto, privato delle sue componenti  non verbalileggi l'articolo »
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Lo spettro di Malthus

L'editoriale del numero 550, giugno 2014leggi l'articolo »
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Autismo ed esposizione prenatale a ormoni steroidei

Una delle cause dell'autismo potrebbe essere l'esposizione del feto a livelli eccessivi di ormoni steroidei durante lo sviluppo del sistema nervoso centrale, questo eccesso porterebbe a una estrema "mascolinizzazione" del cervello. I risultati della ricerca che conferma questa correlazione sono tuttavia preliminarileggi l'articolo »
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Questa estate, occhio alle meduse

Un progetto di citizen science italiano studia questi animali nel Mare Mediterraneo anche con il contributo dei cittadini, i quali, come spiega un articolo su "Le Scienze" di giugno, possono inviare in tempo reale immagini e segnalazioni grazie a cui di recente è stata scoperta una nuova specie di medusa tra il golfo di Venezia e quello di Triesteleggi l'articolo »
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CNR: Scoperta una proteina che controlla la crescita muscolare

Comunicato stampa - Uno studio dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli (Na) ha identificato la funzione di un recettore degli endocannabinoidi nel processo di formazione del muscolo scheletrico, con potenziali implicazioni terapeutiche per il trattamento di importanti patologie degenerative per le quali non sono attualmente disponibili trattamenti farmacologici risolutivi. Lo studio è pubblicato su Pnas
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Una via economica per produrre bioetanolo

Il processo di produzione industriale di etanolo potrebbe fare a meno del pretrattamento delle biomasse, una fase costosa ma finora necessaria: grazie a una nuova manipolazione genetica, il batterio C. bescii riesce a fermentare il Panicum virgatum, una specie vegetale diffusa nelle praterie del Nord America, aprendo la strada a una nuova fase di sfruttamento sostenibile dei biocombustibilileggi l'articolo »
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Se l'uragano è femmina fa meno paura (e più danni)

Negli Stati Uniti gli uragani con nome di donna provocano in media un numero di vittime più grande rispetto agli uragani a cui è stato attribuito un nome maschile. La differenza non è dovuta a una diversa intensità delle tempeste, ma a un fenomeno psicologico legato agli stereotipi di genere. Gli uragani con un nome femminile sono infatti percepiti come più deboli e meno violenti, per cui le persone sono meno inclini a seguire le misure precauzionali e le direttive di evacuamentoleggi l'articolo »
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La mappa mentale con cui si orientano le api

Le api hanno sufficienti risorse cognitive per formare mappe mentali dell'ambiente in cui si trovano e orientarsi così durante il volo. Lo dimostra uno studio in cui gli insetti sono stati anestetizzati istantaneamente e trasferiti in un punto diverso dell'ambiente al loro familiare. Ciò nonostante, riuscivano a ritrovare la strada per arrivare all'obiettivo prefissato prima della catturaleggi l'articolo »
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Il lungo viaggio della stella di Kapteyn


VAI ALL'ARTICOLO. L'ANTICHISSIMO PIANETA "ABITABILE" DELLA PORTA ACCANTO

La stella di Kapteyn apparteneva un tempo a una delle più antiche galassie che si siano formate nell'universo, la galassia nana di Omega Centauri. Dopo diversi miliardi di anni, Omega Centauri ha incontrato sulla propria strada la più giovane e molto più massiccia Via Lattea, che l'ha assorbita e smembrata. In questo processo, di cui il video mostra una simulazione, molte delle sue stelle sono andate alla deriva e fra esse Kapteyn, che alla fine è arrivata in prossimità del nostro sistema solare: a soli 13 anni luce di distanza, Kapteyn è la venticinquesima stella più vicina a noi.

(Video cortesia University of California – Irvine: Victor Robles, James Bullock,Miguel Rocha/University of California - Santa Cruz: Joel Primack)leggi l'articolo »
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L'antichissimo pianeta "abitabile" della porta accanto

Su uno degli antichissimi pianeti che ruotano attorno alla stella di Kapteyn, ad appena 13 anni luce da noi, potrebbe esserci acqua liquida, e non solo. Strappata dalla Via Lattea dall'ammasso globulare di cui è originaria, Kapteyn appartiene a una delle prime generazioni stellari dell'universo e i suoi due pianeti hanno oltre 11 miliardi di anni: un lasso di tempo che secondo i ricercatori potrebbe aver dato alla vita diverse possibilità di svilupparsileggi l'articolo »
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L'autoritratto di Leonardo nelle mani della fisica quantistica

Un'analisi della luce riflessa e calcoli di meccanica quantistica hanno identificato le sostanze chimiche responsabili dell'ingiallimento dell'autoritratto di Leonardo da Vinci, disegnato nel 1515, e attualmente in cattivo stato di conservazione. Ripetendo le misurazioni tra qualche anno si potrà sapere se il degrado sta continuando e se le attuali misure di conservazione sono efficaci. Il nuovo metodo diagnostico non invasivo, messo a punto da ricercatori italiani, potrebbe avere un notevole impatto sul restauro del patrimonio di libri antichi del nostro paese, uno dei più importanti del mondo leggi l'articolo »
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Come il ratto talpa cieco sconfisse cancro e stress

L'adattamento all'ambiente sotterraneo povero di ossigeno in cui vive ha permesso al ratto talpa cieco di ottimizzare il proprio metabolismo energetico attraverso la duplicazione di svariati geni. Sorprendentemente, questa duplicazione di geni ha trasformato una mutazione che ha indebolito un gene oncosopressore in un'arma vincente contro il cancro, una malattia a cui questi animali sono del tutto refrattarileggi l'articolo »
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INFN: Presentata la carta della radioattività naturale del Veneto

Comunicato stampa - Realizzato dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con il sostegno della Fondazione Cariparo, si tratta di uno studio d’avanguardia a livello internazionale, che ha anche favorito l’alta formazione di giovani talenti e lo start-up aziendaleleggi l'articolo »

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